Sintesi del Consiglio Nazionale della Fies a Roma, 17 aprile 2024

Carissime Direttrici e carissimi Direttori, lo scorso 17 aprile 2024 ha avuto luogo il Consiglio Nazionale della Fies, il primo dopo la nomina di Monsignor Domenico Cancian a Presidente Nazionale della Fies avvenuta il 27 settembre 2023: è stata quindi l’occasione di vederlo, salutarlo, ascoltarlo e ringraziarlo per aver accettato. Erano inoltre presenti, oltre al sottoscritto, al vicepresidente p. Lorenzo Gilardi sj, all’addetta di segreteria Professoressa Di Meo (subentrata all’encomiabile Suor Clementina) e al segretario don Danilo Zanella, i delegati don Filippo Balducci per la Toscana, p. Carlo Manunza sj per la Sardegna, il diacono Luca Lucchini dei Servi Inutili per l’Umbria, don Luigi Mazzone per la Campania, don Giampaolo Cassano per il Piemonte e la Valle d’Aosta, il referente del Centro Studi don Giuseppe Zito, il dottor Marco Bianchini consulente amministrativo, l’ingegner Gianmarco Boretto direttore della rivista Il Vento[1].

L’intervento di mons. Domenico è partito dall’osservazione dell’attuale temperie culturale segnata negli ultimi vent’anni da eventi traumatici per l’intera umanità: l’attacco alle Torri Gemelle, la crisi finanziaria, la pandemia, le guerre. Tutto questo ha prodotto un clima di stanchezza e incertezza percepibile tanto nella società civile quanto nell’ambito ecclesiale. Tuttavia gli ultimi due pontefici Benedetto XVI e Francesco sono stati una grazia, una fonte di ispirazione al punto che alcuni parlano di “opzione Benedetto”[2] e “opzione Francesco”[3]. Mons. Domenico si sofferma dapprima sulla famosa “profezia” dell’allora teologo Joseph Ratzinger espressa a conclusione di cinque conferenze radiofoniche trasmesse nel 1969 ai microfoni della Hessischer Rundfunk. Riporto il testo integralmente.

“Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poiché il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali… Ma nonostante tutti questi cambiamenti che si possono presumere, la Chiesa troverà di nuovo e con tutta l’energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede nel Dio Uno e Trino, in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo, nell’assistenza dello Spirito, che durerà fino alla fine. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell’esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica. Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la sinistra e ora con la destra. Essa farà questo con fatica. Il processo della cristallizzazione e della chiarificazione la renderà povera, la farà diventare una Chiesa dei piccoli, il processo sarà lungo e faticoso… Ma dopo la prova di queste divisioni uscirà da una Chiesa interiorizzata e semplificata una grande forza. Gli uomini che vivranno in un mondo totalmente programmato vivranno infatti una solitudine indicibile. Se avranno perduto completamente il senso di Dio, sentiranno tutto l’orrore della loro povertà. Ed essi scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per sé stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto… A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico… ma la Chiesa della fede. Certo essa non sarà più la forza sociale dominante nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà come la casa dell’uomo, dove trovare vita e speranza oltre la morte”.

A partire da questo testo mons. Cancian rileva come il problema centrale oggi nella chiesa sia la fede unitamente alla debolezza del pensiero. È necessario tornare a pensare e a credere. C’è in sostanza una crisi di spiritualità, è necessario tornare a dare il primato alla dimensione contemplativa della vita, e qui il riferimento è al Cardinal Martini e alla sua prima lettera pastorale come Arcivescovo di Milano e in continuità con questo anche la chiamata universale alla santità come recita il Concilio cui fa eco il magistero di Papa Francesco con la sua esortazione apostolica Gaudete et exultate sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo.

In seconda battuta il nostro Presidente riprende i titoli dei vari giubilei celebrati nelle ultime decadi: Rinnovamento e riconciliazione (1975), Aprite le porte a Cristo (1983/84), Cristo ieri, oggi e sempre (2000) segnato anche dalle significative richieste di perdono per i peccati commessi dagli uomini di chiesa nel corso dei secoli, La Misericordia (2015/16), Pellegrini di speranza (2025).

Il confronto poi prosegue cogliendo la positività del XXXI Convegno Regionale sardo della Fies di Sardegna svoltosi il 13-14 aprile u.s., un esempio virtuoso da emulare anche nelle altre regioni magari coinvolgendo la Facoltà teologica presente nella propria regione. Un tema potrebbe essere quello della preghiera e degli esercizi spirituali sia nelle case Fies sia nelle parrocchie. I destinatari sarebbero le guide di esercizi spirituali e chi ha partecipato agli esercizi.

Viene lanciata l’idea per il prossimo anno giubilare di organizzare in un unico evento che si articoli in Assemblea Nazionale, Convegno formativo e visita al Santo Padre nelle date 23-26 giugno 2025. Rimaniamo in attesa di conferma.

In merito alle assemblee regionali viene indicato come un tema possibile da affrontare La preghiera alimenta la speranza.

La riunione del Consiglio si è conclusa con la celebrazione eucaristica durante la quale abbiamo ricordato il caro don Mario Rollando, delegato per la Liguria tornato alla casa del Padre lo scorso 15 marzo.

Auguro a tutti voi un sereno lavoro, nella ordinarietà del quotidiano e in prossimità dei mesi estivi periodo quanto mai intenso per chi tiene e organizza esercizi spirituali.

Cordialmente

Fra Nicola Zuin, delegato regionale Fies Triveneto


[1] In merito alla rivista Il Vento ricordo che ha come scopo quello di informare, divulgare e condividere esperienze di proposte e animazione spirituale destinate ai giovani. Per cui se in alcune delle nostre Case si tengono esperienze del genere ovvero esercizi spirituali pensati appositamente per i giovani, vi chiedo gentilmente di mandare un articolo a me o direttamente a Gianmarco Boretto: redazione@ilvento-fies.org

[2] Cfr. R. DREHER, L’ opzione Benedetto. Una strategia per i cristiani in un mondo post-cristiano, San Paolo 2018.

[3] Cfr. A. MATTEO, Opzione Francesco. Per una nuova immaginazione del cristianesimo futuro, San Paolo 2023.

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