Il primo saluto del Presidente Nazionale della Fies Mons. Domenico Cancian

Pubblicato sulla rivista “Tempi dello Spirito” nel n. novembre-dicembre 2023.

Anzitutto un fraterno saluto a tutte e tutti voi che conoscete, servite e sostenete la FIES. È stata per me una sorpresa la nomina a presidente. Mi è arrivata senza averla chiesta. Anzi, come qualche volta accade, le mie obiezioni sono state messe subito da parte. Allora ho accettato, come obbedienza, di svolgere al meglio delle mie limitate possibilità questo servizio nella e per la nostra Chiesa che è in Italia.
Esercizi spirituali. Ne ho ricevuti e anche offerti tanti, come molti di voi. Sono ancora convinto che sono una grazia, forse oggi più di ieri, a condizione che siano realizzati in modo rinnovato. Vale anche per noi l’affermazione che il Papa sta ripetendo: non possiamo fare come si è sempre fatto, con i soliti schemi, come se il mondo e la Chiesa di oggi non fossero cambiati e non siano in rapido cambiamento. Che non vuol dire buttar via il passato e inventare tutto, magari in modo presuntuoso e supponente, come qualche volta il nuovo parroco o vescovo fa rispetto a chi l’ha preceduto.
Chiedo per questo il vostro aiuto, quello del Consiglio e di tutti voi aderenti alla FIES, per quest’opera di doveroso e corretto rinnovamento al solo scopo di favorire anche attraverso la grazia degli esercizi spirituali l’autentica conversione evangelica permanente. Come prima cosa mi preme sottolineare ciò che indubitabilmente è prioritario: il protagonista è lo Spirito Santo. Emerge dall’aggettivo qualificativo «spirituali». In verità è il vero soggetto degli esercizi.

Lo Spirito ha qualcosa da dirci ancora; ci poniamo ancora in ascolto dello Spirito, come si sta proponendo il Sinodo; vogliamo con gli esercizi vivere ancor più secondo lo Spirito di Gesù. Al battesimo e alla trasfigurazione di Gesù la parola del Padre è una sola: «Ascoltate il mio Figlio nel quale mi compiaccio» (Cf Mt 3,17; 17,5). E Gesù ci assicura: «Lo Spirito vi ricorderà tutto quello che io vi ho detto…» (Cf Gv 14,26). San Paolo da parte sua aggiunge: «Lo Spirito grida Abba» (Cf Rm 8,15). È il riferimento essenziale che gli esercizi dovrebbero sempre ricordare per portarlo nella nostra vita personale, ecclesiale e in quella del nostro mondo, oggi forse più che mai violento, confuso, narcisista e triste, ma anche abitato da tanti germi e segni di amore, di gioia, di testimonianza carica di speranza e di coraggio. Sono queste le parole iniziali e conclusive del testo programmatico di Papa Francesco Evangelii gaudium. È la postura ideale del discepolo di Gesù. È la sintesi semplice e profonda di Santa Teresa di Gesù bambino, dottore della Chiesa, come recentemente Papa Francesco l’ha riproposta. Vorrei dare una prima indicazione operativa: promuovere degli incontri regionali finalizzati a raccogliere esperienze fatte, suggerimenti e proposte da portare nel prossimo Consiglio nazionale.

In quella sede potremmo offrire orientamenti utili per tutti e per migliorare il nostro servizio. Auguro a me e a voi un’esperienza spirituale sinodale, che ci collochi dentro il cammino che la Chiesa sta facendo e ispiri un rinnovato ardore ai nostri esercizi spirituali. Un fraterno saluto e una reciproca benedizione.

† Domenico Cancian fam (Figli dell’amore misericordioso)
Presidente Nazionale F.I.E.S.

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